Dopo i ritardi rispetto alle altre grandi città europee, finalmente Roma inizia ad orientarsi in maniera sempre più decisa e responsabile verso una decisa promozione di un modo più ecologico di percorrere le strade della città. Il servizio di car sharing nella Capitale, infatti, era partito in via solo sperimentale ed anche in tono minore, senza molta pubblicità nel 2006, soltanto nel III Municipio. Sono stati necessari altri quattro anni perché la possibilità di spostarsi sulle quattro ruote senza ricorrere all’auto privata si estendesse anche ai Municipi I, II e XVII. Al momento sono disponibili 110 vetture, ma è previsto un consistente incremento di questo servizio.
Secondo un provvedimento approvato dalla Giunta e reso noto dall’Amministrazione Comunale, infatti, sarà possibile raggiungere, nell’arco di quattro anni, un parco auto che conterà complessivamente 310 veicoli, con un aumento, quindi, di cinquanta vetture l’anno. Ogni Municipio avrà la possibilità di gestire dieci postazioni di car sharing.
Veniamo ai costi del servizio: nella Capitale è richiesto il versamento di una quota di cento euro per l’iscrizione che serve da deposito cauzionale alla quale si aggiungono poi cento euro di abbonamento annuale individuale. I vantaggi sono quelli ben noti: non vi sono limiti per l’accesso alle zone a traffico limitato; si può usufruire dei parcheggi con le strisce blu senza pagare la sosta e, vantaggio non indifferente nella Capitale, sarà possibile evitare le interminabili code nel traffico perché si usufruisce delle corsie riservate ai taxi. Per maggiori informazioni ed ulteriori dettagli sul servizio il sito di riferimento è: www.carsharing.roma.it