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Eurobarometro sull'ecoinnovazione

Eurobarometro sull'ecoinnovazione - AcquistiVerdi.it

La competitività dell'industria europea sta diventando sempre più vulnerabile a causa della crescente scarsità di materie prime che provoca la volatilità dei prezzi. Un'indagine Eurobarometro presentata al 10° Forum Europeo sull'Ecoinnovazione di Birmingham (Regno Unito) rivela che negli ultimi cinque anni il 75% delle aziende europee ha subito un aumento del costo delle materie prime e che il 90% prevede aumenti dei prezzi in futuro. Per far fronte a tale sfida, le piccole e medie aziende si stanno volgendo all'ecoinnovazione, anche se molte aziende non si rendono ancora del tutto conto dei potenziali effetti che la scarsità delle risorse naturali può avere sulla loro attività futura.

 

Il Commissario europeo dell'ambiente, Janez Potočnik, ha dichiarato in proposito: "Assistiamo oggi ad un cambiamento che va sicuramente nella giusta direzione, ma per quanto riguarda le risorse il nostro atteggiamento deve passare dall'evoluzione alla rivoluzione. L'industria deve fare un uso più efficace delle risorse e l'ecoinnovazione è un modo per trasformare questa sfida in opportunità".

 

Le materie prime stanno diventando l'elemento chiave nei costi delle PMI

L'indagine di Eurobarometro cerca di analizzare l'atteggiamento degli imprenditori europei nei confronti dell'ecoinnovazione, intendendo con questo termine i prodotti, i processi o altre soluzioni che possono contribuire alla protezione ambientale o ad un uso più efficace delle risorse.

Quasi il 25% degli imprenditori intervistati ha dichiarato che il 50% o più dei costi della loro azienda è dovuto all'acquisto di materie prime. Il 75% ha affermato che tali costi sono aumentati, di poco o di molto, negli ultimi cinque anni.

 

L'ecoinnovazione come risposta alla sfida

Più di metà delle piccole e medie imprese (PMI) intervistate, per far fronte a tali aumenti, ha dichiarato di aver introdotto negli ultimi cinque anni delle tecnologie per migliorare l'efficienza nell'uso delle materie prime. Nel settore agricolo, del trattamento delle acque e in quello produttivo, l'ecoinnovazione è stata adottata soprattutto nei processi, piuttosto che nelle tecnologie, nei prodotti, nell'organizzazione o nel marketing. Nel settore della costruzione, le aziende hanno preferito invece investire in prodotti e servizi verdi, mentre nei servizi alimentari le aziende avevano l'intenzione di adottare pratiche innovative soprattutto nell'organizzazione.  

 

Bisogna accelerare il ritmo dell'ecoinnovazione

Più del 40% delle PMI che hanno introdotto l'ecoinnovazione negli ultimi due anno hanno dichiarato che l'investimento ha permesso loro, per ogni unità prodotta, di ridurre del 20% le materie prime utilizzate. Tale impegno così modesto dovrà naturalmente essere intensificato se l'UE vuole realizzare le proprie ambizioni nel campo delle materie prime e dell'efficienza delle risorse (vedere IP/11/122 e IP/11/63). L'indagine indica che la maggior parte delle PMI europee considerano che l'accesso limitato alle materie prime, ma soprattutto l'aumento attuale e previsto del prezzo dell'energia costituiscono un ottimo incentivo all'ecoinnovazione. Più del 70% delle PMI ha sottolineato l'esigenza di creare buoni partenariati commerciali e di ottimizzare l'accesso alle informazioni e alle conoscenze esterne, compresi i servizi di supporto tecnologico, per accelerare l'adozione e lo sviluppo dell'ecoinnovazione.         

 

Le autorità pubbliche possono incoraggiare l'adozione dell' ecoinnovazione

Ci sono diversi ostacoli che impediscono alle imprese di investire nell'ecoinnovazione. Gli ostacoli principali sono i vincoli a carattere economico e finanziario, soprattutto le incertezze della domanda del mercato e la mancanza di finanziamenti esterni.

Le autorità pubbliche possono svolgere un ruolo determinante nell'aiutare le PMI a superare tali barriere e ad adottare l'ecoinnovazione. La Commissione europea interviene in materia con diversi strumenti quali quello finanziario. In proposito, essa ha l'intenzione di presentare entro l'estate un piano d'azione che dovrebbe incentivare l'industria ad investire per sviluppare ulteriormente l'ecoinnovazione.



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