Jo Versteven, Ministro Belga per lo Sviluppo Sostenibile, racconta come in Belgio si stiano diffondendo le pratiche di Green Public Procurement e di Sustainable Public Procurement.
Ha avuto modo di osservare come è stata utilizzata la “Guida agli acquisti pubblici sostenibili”, a partire dalla sua data di pubblicazione avvenuta nel 2008?
Dalle statistiche del sito Web, risulta che 3355 nuovi utenti hanno consultato il sito nel corso del’ultimo semestre, di questi 62% dal Belgio, 17% dalla Francia, 4% dall’Olanda e 3% dalla Germania. Ad oggi abbiamo solo singoli esempi di come sia stata utilizzata la guida negli appalti, ma nel 2011 verrà portata avanti un’attività di monitoraggio.
Quali sono secondo lei le sfide salienti per il GPP e il SPP in Belgio?
Le recenti consultazioni degli stakeholder su diversi gruppi di prodotto hanno rivelato un interesse crescente da parte del settore privato. Non sappiamo ancora se questo interesse anticipi una domanda da parte del governo di prodotti e di servizi sostenibili oppure se porterà alla creazione di nuovi marchi ecologici, di accordi settoriali o alla promozione dei sistemi di gestione ambientale esistenti. In questo ambito le sfide sono numerose, ma prevediamo degli sviluppi futuri.
Un commento sui progressi fatti verso gli obbiettivi del GPP e del SPP?
Condividiamo l’iniziativa della Commissione europea di monitorare quest’anno la diffusione dei criteri comuni del GPP nei 27 Paesi Membri. Recentemente, le autorità belghe si sono concertate a livello locale, regionale e federale per rispondere in modo ottimale alla proposta della Commissione. Questa è anche un’occasione per armonizzare ulteriormente le iniziative in materia di GPP. Speriamo così di disporre, entro fine 2011, un’informazione chiara sui livelli di diffusione raggiunti.