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GPP: nuovi CAM Calzature da lavoro

GPP: nuovi CAM Calzature da lavoro - AcquistiVerdi.it

Si è concluso il  processo  di  definizione  dei  Criteri  Ambientali  Minimi  (CAM) per  forniture  di calzature da lavoro non DPI e DPI, articoli e accessori in pelle. Il decreto di adozione dei CAM  è  pronto  per  essere  trasmesso  al    Ministro  dell’Ambiente  per  la  firma  e  la  successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Nella definizione dei criteri ambientali minimi sono stati considerati i seguenti aspetti:

  • definizione delle classi di prodotto il più vicina possibile alle tipologie presenti   nelle gare tipo indette;
  • richiamo al rispetto dei requisiti di legge e adozione di principi più cautelativi ove necessario;
  • valutazione  degli  impatti  dell’intera  filiera  produttiva  (dalle  fasi  di  lavorazione  delle  materie prime,  in  particolare  pelle  e  cuoio,  sino  all’assemblaggio  finale  dei  prodotti)  sulla  base  delle batev  e di studi e normativa volontaria di settore;
  • requisiti di qualità e sicurezza del prodotto e riduzione impatti ambientali e sociali;
  • considerazione di aspetti etici e sociali in relazione alla realtà produttiva;
  • criteri premianti sulla base di ottimizzazione di processi, minimizzazione impatti di lavorazione e principi di circolarità dell’economia.

In merito agli aspetti sociali, in particolare, si è ritenuto di inserire una  specifica tecnica sulla “tracciabilità” dei prodotti offerti, che  consente  non  solo  di  evidenziare  la  provenienza  del  prodotto  (non  sempre  trasparente),  la  sua  non-contraffazione  e  le caratteristiche  che  il  materiale  deve  rispettare  ma  anche  la  verifica  lungo  le  catene  di  forniture  del  rispetto  dei  diritti fondamentali e del diritto al lavoro dignitoso.

Ciò favorisce che le imprese applichino la “due diligence” per evitare o ridurre al mimino il rischio che tali diritti siano violati, tanto nelle catene di fornitura lunghe frammentate e complesse, quanto in quelle locali.

Tali  aspetti  sono  stati  ulteriormente  valorizzati  inserendo  requisiti  più  stringenti,  relativi  alla  gestione  dell’intera  filiera produttiva,  tra  i  criteri  premianti  (non  obbligatori,  ma  consigliati)  con  inserita  una  clausola  che  prevede  che  la  Stazione Appaltante  possa  eseguire  audit  in  situ,  lungo  la  catena  di  fornitura,  lasciando  alla  opportuna  valutazione  della  stessa,  in funzione delle caratteristiche del capitolato tecnico, l’importo a base di gara al di sopra del quale applicare tale clausola.

Infine, per facilitare l’attività di verifica della conformità alle caratteristiche ambientali richieste, per due specifiche tecniche più “spinte”, si è ritenuto opportuno prevedere una soglia minima di applicabilità, fissata per importi maggiori o uguali a euro 40.000.  Ferma  restando  la  facoltà  per  le  stazioni  appalti  di  applicarle  anche  per  importi  inferiori,  ovvero,  in  tali  casi,  di utilizzarli come criteri premianti.

Questo consente di semplificare l’accertamento dei requisiti da parte delle stazioni appaltanti e di ridurre l’onerosità economica dei mezzi di prova da parte dell’offerente, nel caso di forniture per importi ridotti, mantenendo al contempo tali requisiti per importi più significativi.



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