Con o senza manici, leggeri e ultraleggeri, dal 1 gennaio 2018 tutti gli shopper utilizzati per il trasporto merci e prodotti (a fini di igiene o come imballaggio primario in gastronomia, macelleria, pescheria, ortofrutta e panetteria) dovranno essere biodegradabili.Una legge di conversione del decreto legge 28 del 24 marzo 2012 va a colmare quei vuoti che negli anni scorsi avevano dato ampio spazio all'illegalità, a scapito dell'ambiente, dei retailer onesti e della filiera dei produttori e trasformatori di biopolimeri.
Shopper solo a pagamento
Oltre a essere biodegradabili e compostabili secondo lo standard internazionale Uni En 13432, gli shopper devono essere realizzati con un contenuto di materia prima rinnovabile di almeno il 40% (che dovrà diventare il 50% a partire dal 1 gennaio 2020 e il 60% dal 1 gennaio 2021) determinato in base allo standard Uni Cen/Ts e disporre dell’idoneità per uso alimentare.
Questo tipo di shopper potranno essere ceduti solo a pagamento e il prezzo di vendita dovrà risultare dallo scontrino o dalla fattura di acquisto delle merci.
“Con questa legge giunge a sua naturale conclusione un percorso virtuoso nel settore della bioeconomia e dell’economia circolare che fa dell’Italia un modello per tutta l’Europa - dichiara Marco Versari, presidente di Assobioplastiche - E’ stato un cammino lungo, a tratti tortuoso, affrontato con la lungimiranza della buona politica e la tenacia della collaborazione instaurata tra policy maker, filiera della chimica verde e stakeholder della società civile. Questa è l’Italia di cui dobbiamo essere fieri: l’Italia che innova all’insegna di nuovi paradigmi produttivi in grado di coniugare ambiente e sviluppo, protezione del capitale naturale e creazione di posti di lavoro”.