Si comincia ad andare “oltre il PIL”: sono i primi passi di un work in progress nel documento DEF 2017 redatto dal Ministero dell'Economia e delle Finanze che introduce indicatori di Benessere Equo e Sostenibile (BES) .
Con il Documento di economia e finanza (DEF) 2017 varato dal Consiglio dei Ministri, l’Italia è il primo paese dell’Unione europea e del G7 a includere nella propria programmazione economica, oltre al Prodotto interno lordo (PIL), anche indicatori di benessere equo e sostenibile (BES).
Il presupposto è che il benessere sociale è connesso al prodotto interno lordo, ma non coincide con esso, né può essere misurato con un unico indicatore, meramente quantitativo, della ricchezza nazionale. La qualità ambientale e la sostenibilità dello sviluppo, l’equità sociale, la qualità del lavoro, la salute e il livello di istruzione della popolazione concorrono in maniera decisiva al benessere di una società. Come auspicato dalla cultura ambientalista, ma anche da economisti e studiosi (una tappa fondamentale è stata la Commissione Stiglitz-Sen-Fitoussi nel 2009) e da diverse organizzazioni internazionali (Nazioni Unite, OCSE, Commissione europea), è tempo che la politica economica superi un approccio basato esclusivamente sul PIL e consideri come essenziali la dimensione sociale e quella ambientale.