Veloce, resistente ed economico: il bambù ha tanti aspetti positivi, ma fa sorgere anche molti dubbi. Ecco una guida per capire meglio questo materiale
Di Antonia Solari per Houzz
In Europa se ne sente parlare da qualche anno: il bambù rappresenta la nuova frontiera dell’ecologia in casa. È una pianta a ricrescita rapida, quindi la riforestazione è garantita anche sui tempi, ha le stesse qualità tecniche delle altre essenze e costa notevolmente meno. Ma è tutto vero? Ed è tutto valido sia quando il bambù viene usato nelle sue varianti strutturali, sia quando si sceglie per finiture e arredi? Pavimenti, rivestimenti, mobili e accessori hanno le stesse qualità? A seguire, qualche informazione in più per una scelta consapevole.
Il bambù è più “sostenibile” delle altre essenze? VERO
Sì, è vero e un confronto aiuta a capire immediatamente il perché. In Italia la specie lignea più diffusa è il rovere, che ha tempi di ricrescita di circa 80 anni. Per il bambù, invece, il tempo medio di ricrescita è di circa 5 anni. Una differenza sostanziale, che lo mette al primo posto fra le piante con la ricrescita più rapida, rendendolo letteralmente rinnovabile, soprattutto se prelevato da aree soggette a riforestazione garantita.
Un esempio eloquente: il bambù può produrre sino a 20 volte più legname rispetto al numero di alberi di una stessa area. E ora un dettaglio che conferma l’ipotesi: il bambù ha una crescita così rapida che in qualche caso diventa una pianta infestante e il fatto di venire utilizzata può essere considerato solo ed esclusivamente un beneficio.Si rispettano i parametri ambientali anche per le fasi di trasporto. FALSO
Forse il difetto più grande del bambù, vedendolo da europei, è l’origine geografica della pianta. Con il bambù, infatti, si tradisce il principio del “chilometro zero”. Si tratta, quasi sempre, di una pianta originaria dell’Asia, dove si sviluppa in numerosissime specie e dove la tradizione del suo uso risale a secoli fa.
Per quanto, ad oggi, stiano cominciando a essere piantati germogli anche nei nostri Paesi, l’approvvigionamento maggiore avviene dunque da aree lontane, obbligando chi è attento all’impatto ambientale di ogni operazione a conteggiare i consumi legati al trasporto.Il suo ciclo di vita è meno aggressivo sul suolo e sull’ambiente? VERO
Il bambù appartiene alla famiglia delle Graminacee, è dunque un’erba, non un’essenza legnosa e grazie a questa sua caratteristica ha un impatto più leggero sull’ambiente. Essendo un’erba e non avendo bisogno di radici, impedisce l’erosione del suolo; inoltre cattura quattro volte più Co2 rispetto alle giovani foreste, producendo il 35% di ossigeno in più.
Fra le sue proprietà sostenibili, anche il fatto che essendo particolarmente resistente, ha meno bisogno di pesticidi e cure rispetto alle altre piante. E il rischio di contaminazioni OGM, data la generosa quantità di bambù nel mondo, è molto lontano.Il bambù e meno resistente rispetto agli altri legni. FALSO
Fra i parametri da considerare nel definire un prodotto o un materiale sostenibile vi è la durata del loro ciclo di vita. Nonostante un pregiudizio dilagante, il bambù è durevole quanto (se non di più) le essenze usate per pavimenti, finiture e strutture. Dal punto di vista tecnico, infatti, i prodotti in bambù spesso coniugano le virtù dei migliori legnami (estrema durezza e stabilità) con una particolare leggerezza. Si tratta, dunque, di un materiale particolarmente forte in rapporto al suo peso.Il bambù non può venire a contatto con l’acqua. FALSO
Come prova il successo delle proposte del mercato sull’utilizzo del bambù per i piani di appoggio in bagno, i piani di lavoro in cucina e i pavimenti per esterni, questo materiale ha ottime caratteristiche di resistenza all’acqua. Il suo uso, quindi, non è da considerare una seconda scelta nemmeno da questo punto di vista. Una qualità che proviene direttamente dalla sua origine: nato in ambienti di forte umidità e dove i cambiamenti di temperatura possono essere repentini, subisce meno variazioni di volume rispetto ai legni provenienti da latifoglie.Il bambù ha caratteristiche antisismiche. VERO
A livello strutturale, il bambù è un materiale ultra flessibile. Per capirne fino in fondo il calibro della sua elasticità, un esempio pratico: viene usato come materiale per strutture portanti dove i vulcani sono attivi, per esempio alle Hawaii, e dove i terremoti sono più che frequenti, come in Cile. “Il bambù è forte, largamente disponibile e più resiliente agli eventi tellurici rispetto alle alternative”, spiega Lou Yiping, project manager dell’International Network for Bamboo and Rattan.