L’Italia ha il consumo procapite annuo di acque in bottiglia più alto al mondo: 200 litri di acque in bottiglia all’anno, per un totale di 12 miliardi di litri all’anno (fonte: Worldwatch Institute). Per l’imbottigliamento delle acque minerali ogni anno sono utilizzate 350.000 tonnellate di PET (plastica), corrispondenti a 665.000 tonnellate di petrolio con l'emissione di 910.000 ton di CO2.
Per non parlare dello smaltimento: si calcola che solo un terzo del totale, sul territorio nazionale, venga intercettato dalla raccolta differenziata.
Azzerare il consumo di acque in bottiglia in ufficio è oggi comodo e accessibile, grazie agli erogatori d'acqua collegati alla rete idrica. Da Acqualys se ne possono trovare per ogni esigenza, grandi e piccoli uffici, studi professionali, sale riunioni, negozi: erogano acqua microfiltrata liscia, gasata o calda. L'impiego degli erogatori consente anche l'eliminazione dei boccioni e dei relativi bicchieri in plastica usa e getta.
Una bottiglia o un bicchiere di plastica vengono utilizzati per pochi minuti ma necessitano decenni per decomporsi se non sono avviati a raccolta differenziata della plastica e trasformati in nuovi prodotti riciclati.
Per una soluzione completamente plastic free, Acqualys propone l'impiego di borracce in Tritan, riutilizzabili, da abbinare agli erogatori d'acqua.
La quantità di plastica che viene riciclata oggi in Italia è ancora molto bassa. Adottare in ufficio pratiche che facilitino la separazione dei rifuti e il loro riciclaggio è un passo fondamentale. Una azione seplice ed efficace in questo senso è l’etichettatura dei contenitori dei rifuti. Rendere il riciclaggio più semplice possibile è anche il modo migliore per aumentarne il successo.
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