Volentieri diffondiamo l'intervista realizzata da Eco dalle Città a Claudio Marsili, direttore della sezione Piemonte e Liguria di Camst, l'azienda che ha in appalto la ristorazione delle scuole torinesi. "Eroghiamo 27 mila coperti con spreco zero, stoviglie lavabili, prodotti di filiera corta. Non mi rendo neppure conto di cosa abbiamo creato".
Come ha documentato il Politecnico di Torino, i risultati sono stati di grande rilievo: la scelta dell'uso di stoviglie lavabili, l'uso di acqua di rete e i prodotti a filiera corta hanno determinato una riduzione di CO2 prodotta complessivamente dal servizio di risotorazione di 587,76 tCO2 eq/anno (pari a 1/3 del totale), corrispondente alle emissioni di 6274 viaggi Torino-Roma in utilitaria. Sempre su questo fronte, lo sforzo di razionalizzare i percorsi per la distribuzione in città dei pasti ha portato a una riduzione del 12% delle distanze percorse (392 km/giorno in meno, corrispondenti a più di 80.500 chilometri risparmiati in un anno scolastico) e un minor impatto sul traffico delle ore mattutine. La sostituzione del parco autoveicoli da mezzi a gasolio a quelli a metano ha comportato inoltre una contrazione nell'emissione di polveri sottili.