Dopo il successo dell’anno scorso, torna il 24 aprile 2015 la campagna internazionale Fashion Revolution Day, che in occasione dell’anniversario della strage di Rana Plaza a Dhaka pone a tutti una semplice domanda: “Chi ha fatto i miei vestiti?”. Per rispondere, basterà indossare gli abiti al contrario, con l’etichetta in vista, fotografarsi e condividere le foto attraverso i social media (Facebook e Twitter) con l’hashtag #whomademyclothes, inviandole anche ai grandi marchi della moda e condividendo le loro risposte.
L’anno scorso hanno aderito decine di migliaia di persone in tutto il mondo. Anche il 24 aprile 2015, in 66 Paesi, tutti coloro che sono coinvolti nel mondo della moda - dai coltivatori di cotone ai lavoratori delle fabbriche, dai grandi marchi ai negozi di abbigliamento, dai consumatori agli attivisti - si riuniranno per sostenere un grande, unico messaggio di giustiziae celebrare la moda come forza di cambiamento, mostrando il proprio sostegno a chi vuole creare nella moda filiere trasparenti, etiche e giuste.
Il Fashion Revolution Day sarà così ancora una volta un’importante occasione non solo per ricordare le vittime di Rana Plaza, ma soprattutto per promuovere una maggiore consapevolezza di tutto quello che c’è dietro ai vestiti che indossiamo (chi li ha realizzati, dove e come), dei costi, delle paghe e delle condizioni dei lavoratori, dell’impatto della moda in ogni fase del processo di produzione, e per dimostrare che un nuovo modello economico ed un consumo responsabile è possibile, attraverso la valorizzazione di realtà che creano un futuro più sostenibile e che realizzano capi praticando una filiera etica come avviene nel Commercio Equo e Solidale. Tra gli aderenti, il consorzio Altromercato e Le botteghe del Mondo. Ecco gli hashtag che devi utilizzare se vuoi aderire alla campagna postando le etichette dei tuoi abiti. #FashRev #whomademyclothes
Tutti possiamo partecipare: scopri come.