AcquistiVerdi.it dedica l'intervista di marzo a Leonardo Benatti, responsabile Area Energia Ambiente di Unipeg, cooperativa di oltre 800 soci allevatori, leader nel settore delle carni fresche e di elaborati. Dopo il convegno organizzato a Trento sull’agricoltura sostenibile “Coltivare la sostenibilità” lo abbiamo intervistato.
AV: Avete scelto un ciclo energetico dove “tanto si consuma, tanto si produce”. In cosa consiste il progetto Green Energy?
LB: Nel 2008 abbiamo iniziato a pensare a come smaltire gli scarti organici dei 2 stabilimenti Unipeg. Abbiamo costruito un impianto di biogas a Pegognaga (MN) con 2 digestori anaerobici – che è costato 5 milioni di euro – e che è stato aperto nel maggio 2010. Oggi produce oltre 4 milioni di KW di energia elettrica e consente, inoltre, il recupero dell’acqua calda. Nell’ambito del progetto Green Energy abbiamo anche costruito, in società con Tea Sei s.r.l., un impianto di cogenerazione a olio per produrre energia dai sottoprodotti della macellazione: consuma circa 8 milioni di olio e consente di produrre 30 milioni di KW di energia elettrica. Grazie a questi 2 impianti Unipeg ha raggiunto l’autonomia energetica e produce più energia elettrica di quanta ne consuma: il surplus, pari al 43% dell’energia pulita prodotta, è immesso in rete (una quota pari al fabbisogno annuale di circa 3.200 famiglie n.d.r.).
AV: Come garantite la qualità ai vostri consumatori?
LB: Siamo partiti condividendo un Disciplinare di Produzione, Fornitura e Svezzamento con i soci allevatori, la risorsa più grande della nostra realtà produttiva. Gli allevatori hanno sottoscritto questo disciplinare e si impegnano a seguire determinati parametri: Identificazione e rintracciabilità di ogni capo di bestiame; Alimentazione dei bovini; Benessere degli animali; Tipologia e requisiti strutturali delle stalle di allevamento; Divieto assoluto dell'utilizzo di promotori di crescita. Unipeg effettua controlli periodici compilando una check list che attribuisce all’azienda un determinato punteggio, accessibile dall’allevatore da un’area utente sul sito Unipeg.
AV: Quali sono le informazioni sulla rintracciabilità che vengono messe in etichetta?
LB: Unipeg ha creato un proprio Disciplinare di Etichettatura che consente di esibire in etichetta molte informazioni facoltative sulla rintracciabilità: La denominazione Unipeg e le relative sedi degli stabilimenti di macellazione e sezionamento; la categoria dell’animale (esempio: vitellone,scottona, manzarda,..); la data di nascita e/o età dell’animale; la razza o il tipo genetico; la denominazione e la sede dell’allevamento di provenienza del capo; la data di ingresso dei bovini in allevamento e il tipo di alimentazione; la data di macellazione; la denominazione e la sede del punto vendita che espone carne Unipeg.
Purtroppo quando il prodotto viene commercializzato non tutte queste informazioni arrivano al consumatore.
AV: E quali sono i programmi per il futuro?
LB: Per quanto riguarda l’ambiente, Unipeg si prefigge di continuare a ridurre i consumi idrici, attraverso il miglioramento delle tecnologie disponibili ma anche attraverso la formazione dei dipendenti. Anche per quanto riguarda il consumo di energia, è prevista l’installazione di nuovi contatori per registrare i consumi in modo automatico e ottenere un flusso di informazioni più ricco. In generale in tutti gli ambiti, dalla produzione di rifiuti al rumore, sono previsti interventi di miglioramento utili a ottenere performance più vantaggiose dal punto di vista ambientale.
Per maggiori info, consulta la sezione Ambiente sul sito Unipeg.