AcquistiVerdi.it dedica l'intervista di marzo a Pietro Crudele, responsabile delle politiche ambientali della cooperativa Conserve Italia, famosa per i marchi Cirio, Valfrutta, Yoga, Derby Blue, e costituita da oltre 14.800 produttori agronomi. Abbiamo avuto occasione di parlare con lui nell’ambito del recente convegno organizzato a Trento sull’agricoltura sostenibile “Coltivare la sostenibilità”.
AV: Perché Conserve Italia ha scelto di intraprendere il percorso verso la sostenibilità?
PC: La spinta principale ci è venuta dai mercati nazionali, nei quali la cooperativa è molto presente soprattutto con il marchio Valfrutta: ci hanno chiesto in un primo momento le valutazioni della Carbon Footprint (Impronta di carbonio, n.d.r.) e successivamente anche della Water Footprint (Impronta idrica, n.d.r.). Così, nel 2012 abbiamo avviato una fase di analisi del processo produttivo, per individuare le possibili aree di miglioramento e ridurre le emissioni di CO2.
AV: Cosa è emerso dall’analisi della Carbon Footprint?
PC: Dalla fase di analisi è emerso che, in percentuali variabili a seconda del prodotto naturalmente, l’80% delle emissioni di CO2 deriva dalla fase di produzione, ovvero dalla coltivazione in campo e di produzione del packaging. Circa il 2% deriva dalla vendita, soprattutto dalla distribuzione su scala nazionale, e la restante quota deriva dal processo industriale, la fase di trasformazione.
AV: Con quale metodo avete scelto di procedere?
PC: Da un lato ci siamo confrontati con gli agronomi per valutare insieme quali azioni migliorative intraprendere volte a ridurre l’impatto ambientale del ciclo di produzione. Ad esempio, da gennaio 2012 Conserve Italia in collaborazione con I-Ter, società cooperativa per la progettazione ecologica del territorio, approfondisce la conoscenza dei suoli grazie al progetto Creazione della carta delle terre di Conserve Italia per pisello e borlotto da industria. Un progetto cofinanziato dalla Regione Emilia Romagna per ottimizzare l'interazione tra suolo e tecniche agronomiche, con particolare attenzione alla concimazione azotata. Dall’altro lato abbiamo realizzato le EPD (Dichiarazioni Ambientali di Prodotto) per i 3 prodotti Valfrutta più venduti, uno per ciascuno dei settori produttivi: per il settore frutta, il nettare alla pera; per il settore pomodoro, la polpa gran cubetto; per il settore vegetali, il borlotto. Le EPD sono consultabili dal sito del sistema internazionale EPD. Inoltre stiamo agendo sul packaging di prodotto, lavorando sull’imballaggio primario e secondario con grammature più leggere in modo da ridurre la quota di emissioni di CO2 .
AV: Il web è sempre più importante per la reputazione dei brand agroalimentari. Come comunicate la sostenibilità ai consumatori?
PC: Siamo all’inizio di un percorso in questo senso. Il marchio Valfrutta, che è il brand più green di Conserve Italia e che usa solo energia eolica certificata, ha realizzato un progetto di comunicazione online articolato e collegato con i principali social network per coinvolgere i consumatori in uno stile di vita più naturale.
Per gli altri brand la comunicazione della sostenibilità online non è ancora così sviluppata, ma è in fase di allestimento nel sito di Conserve Italia una sezione dedicata chiamata “un cuore green“ dove raccontare Il nostro impegno che è connaturato al modo di lavorare: Conserve Italia è un consorzio cooperativo che trasforma direttamente i prodotti dei propri soci agricoltori: il rapporto con la terra ci lega in modo imprescindibile alla Natura, volano per le nostre politiche aziendali green.