Il partenariato Innowater cerca di colmare il divario di conoscenze relativo alla commercializzazione di nuove tecnologie dell’acqua aiutando gli innovatori e gli utenti a capirsi meglio e a comprenderne il valore.
«L’acqua costa molto poco», spiega Harro Riedstra, coordinatore del progetto comunitario Innowater in materia di tecnologie dell’acqua presso la European Water Partnership. «E non esiste alcun incentivo a usarne meno». Questo è solo un esempio degli ostacoli cui devono far fronte le aziende attive nel settore della vendita di nuove tecnologie volte a ridurre al minimo il consumo di acqua. Malgrado molte di queste tecnologie già esistano, il problema è infatti quello di riuscire a convincere gli utenti della loro necessità.
Ed è qui che entra in gioco Innowater: dotato di un bilancio triennale pari a 4,5 milioni di euro e avviato nel febbraio 2010 nella cornice di Europe Innova, è un partenariato pubblico-privato che coinvolge agenzie per l’innovazione, associazioni di società di servizi idrici ed esperti di tecnologia provenienti da sei paesi europei nel tentativo di abbinare i produttori di tecnologie dell’acqua a potenziali clienti. Ciò significa che tale iniziativa è in grado di coprire l’intero ciclo dell’innovazione, dalla creazione della tecnologia alla sua adozione.
Nei suoi primi sei mesi di vita, Innowater elaborò una mappatura del mercato dell’acqua, identificò le migliori tecnologie disponibili e catalogò i programmi esistenti di R&S e a sostegno dell’innovazione. L’obiettivo era decidere in quali ambiti il partenariato avrebbe potuto offrire il maggiore valore aggiunto, e tale esercizio ha portato al collaudo di due nuovi strumenti: uno volto ad assistere gli innovatori a redigere un «business case» per stabilire l’interesse commerciale, l’altro finalizzato ad aiutare gli utenti a individuare potenziali risparmi d'acqua. […]
Sebbene, a differenza dell’energia elettrica, l’acqua rimanga una risorsa economica, tale situazione non sembra destinata a durare, complice soprattutto il cambiamento climatico. Le risorse di acqua dolce sono infatti sempre più minacciate e il problema non si limita unicamente all’Europa meridionale: secondo stime dell’UE, i paesi che risentono maggiormente di una pressione in tal senso sono Cipro, Bulgaria, Belgio, Spagna, Italia e Malta.
Ciononostante, l’impiego delle suddette tecnologie potrebbe ridurre il consumo d’acqua degli europei del 40 % e assicurare una dissalazione dieci volte più economica. Nel 2012, l’acqua sarà priorità fondamentale della DG Ambiente della Commissione europea. Nel frattempo, Riedstra spera che il valore di Innowater si estenda ben oltre le fasi di sperimentazione, culminando in futuro nella possibilità di far coincidere i dati forniti dai consulenti agli innovatori con quelli messi a disposizione degli utenti.
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