Si chiama Common carbon metric (Ccm) ed è stato messo a punto dal Programma ambientale delle Nazioni unite (Unep) il nuovo sistema per misurare i consumi energetici e le emissioni di gas serra di abitazioni e uffici. Lo strumento è ora in fase di test presso l'Organizzazione internazionale per la standardizzazione (Iso), il più grande sviluppatore e divulgatore di standard internazionali, presente in 162 Paesi.
«Qui all’Unep crediamo che il settore dell’edilizia possieda un grande potenziale per contribuire a significative riduzioni delle emissioni di gas serra – ha dichiarato Sylvie Lemmet, direttore della divisione Tecnologia, industria ed economia del Programma delle Nazioni Unite - Lo sviluppo del Common carbon metric e la decisione dell’Iso di considerarlo come uno standard internazionale sono passi importanti per rimuovere le barriere che bloccano questo potenziale e fornire un percorso verso una maggiore efficienza energetica nel settore dell’edilizia».
L’obiettivo è quello di mettere a punto un sistema di calcolo omogeneo attraverso un protocollo coerente e standardizzato, che possa, a sua volta, aiutare a sviluppare linee guida per architetti, designer e costruttori.
Lo strumento è stato specificamente progettato per misurare il consumo di energia di un edificio quando esso è operativo, cioè non si applica alla fase di costruzione ma controlla giornalmente la performance degli edifici e l'80-90 per cento del loro consumo totale di energia, quindi i Ccm durante tutta la vita di un edificio, durante il quale si producono la maggior quantità di emissioni.
Il sistema prevede due distinti approcci: un modello “top-down”, che prende le misure da un insieme di edifici, o un modello “bottom-up”, che viene applicato ad un singolo edificio.
Dopo i test iniziali eseguiti nel 2010, il Ccm è stato poi sottoposto ad un’ulteriore fase di sperimentazione, da poco avviata e i cui primi risultati saranno presentati ad ottobre.
Se i nuovi progetti di standard internazionali sui consumi energetici e le emissioni di CO2 verranno ritenuti appropriati dall’Iso, una volta definiti, potrebbero essere adottate entro tre anni.
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