Gli Stati membri dell’UE stanno sfruttando in misura sempre maggiore il loro potere d’acquisto attraverso gli appalti pubblici per sostenere l’ecoinnovazione e l’adozione di tecnologie e servizi verdi in tutta Europa.
Secondo un recente studio sugli appalti pubblici verdi preparato per la Commissione europea, oggi, in Europa, circa un ente pubblico su cinque integra criteri di rispetto ambientale in oltre la metà dei propri contratti d’appalto. I risultati dello studio sono stati inseriti nella revisione della legislazione relativa agli appalti pubblici dell'UE pubblicata nel giugno 2011 dalla Commissione. Secondo lo studio, la maggior parte degli Stati membri ha adottato piani nazionali in materia, ma sussistono grandi differenze nell'impatto ottenuto.
Gli enti pubblici rientrano fra i maggiori consumatori europei, con una spesa pari a circa 2000 miliardi di euro l’anno, ovvero il 17% circa del PIL dell’Unione. Sfruttando il loro considerevole potere d’acquisto per scegliere prodotti a ridotto impatto ambientale, possono stimolare la produzione e il consumo sostenibili, o, in altre parole, la gestione efficiente delle risorse.
Nel suo piano d’azione Produzione e consumo sostenibili del 2008, la Commissione ha fissato un obiettivo di massima secondo cui, entro il 2010, la metà di tutti gli appalti pubblici avrebbe dovuto essere verde, basandosi sui criteri stabiliti a livello centrale dall’UE. Fino a questo momento l’UE ha elaborato criteri validi per 18 gruppi di prodotti, dalla carta alle attrezzature da giardinaggio, e molti Stati membri li applicano già. Alcuni di essi hanno inserito nelle prime posizioni della lista le proprie categorie nazionali, includendo prodotti che vanno dai servizi postali ai dispositivi medicali.
La maggior parte dei piani nazionali in materia ha un obiettivo inferiore a quello dell’UE, ovvero raggiungere quota 50% di appalti pubblici verdi, ma alcuni sono più ambiziosi: ad esempio, Finlandia e Paesi Bassi hanno per obiettivo il 100%.[...]
Monotoraggio necessario
Rimane una serie di problemi da risolvere per i criteri sugli appalti pubblici verdi. Uno di essi riguarda il monitoraggio: non essendoci una metodologia valida per tutti, è difficile confrontare i risultati fra i vari Paesi. Inoltre molte amministrazioni hanno una conoscenza troppo vaga dell’offerta per specificare esattamente quello che vogliono. Spesso, infatti, non verificano nemmeno che i fornitori consegnino quello che hanno promesso, perché non dispongono delle capacità tecniche necessarie per farlo. Al contempo, i fornitori dichiarano che i criteri sono troppo spesso soggetti a modifiche e validi soltanto a livello nazionale, ed è dunque difficile soddisfare la domanda con prodotti standard.
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