La mafia si combatte lavorando, la mafia si combatte trasformando ciò che prima era in mano alla criminalità in qualcosa di legale, di redditizio e di buono. E se il frutto di questo lavoro sono i prodotti biologici coltivati dalle cooperative di Libera nei terreni confiscati alla criminalità, allora la mafia si combatte anche mangiando.
E' questo il messaggio dietro il teatro "civile-gastronomico" dello spettacolo "Mafie in pentola – Libera Terra, il sapore di una sfida" che sarà messo in scena stasera a Bari nell’ambito delle iniziative del Centro di documentazione per la legalità Antonino Caponnetto.
Scritto dal giornalista Andrea Guolo e interpretato dall'attrice Tiziana Di Masi, "Mafie in pentola" è il racconto di un viaggio all’interno delle cooperative di Libera dove, sui terreni un tempo in mano alle mafie, è nata una "bella economia" i cui cardini si chiamano agricoltura biologica, qualità, lavoro e rispetto delle leggi. È uno spettacolo che si fonda sulla speranza e sulla rinascita, perché la terra non smette mai di rigenerarsi, basta concederle la possibilità.
È uno spettacolo sul gusto e su alcune tra le eccellenze del nostro settore agroalimentare. Con un’interpretazione capace di sfumare dal drammatico al brillante e attraverso il coinvolgimento diretto del pubblico, chiamato sul palco ad assaggiare i prodotti, non “chiude” lo stomaco dello spettatore, bensì stimola la sua “fame” di legalità e di cose buone.
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